Questa sera il palco DDA ha ospitato il Dott Franco Brenna che con il suo staff al completo ha rivissuto per tutti noi ben 30 anni di CAD-CAM chair-side nello studio odontoiatrico. L'amico Franco è sato in Italia no dei pochi precursori del chair-side avendo acquistato il primo strumento negli anni '90. Come dice nella presentazione, presso l'università di Zurigo per ragioni di aggiornamento, ebbe modo di vedere in funzione il primo Cerec. Innamorarsene fu un attimo. Il Dott Brenna vide subito le potenzialità dello strumento: minor disconfort per il paziente nella presa d'impronta, soluzione di alcuni casi in una sola seduta, rapido, efficace, utile sia al professionista che al paziente. I limiti riscontrati nell'imediato consistevano nella sola possibilità di produrre manufatti per restauri indiretti e al limite corone singole e in un unico matriale fresabile. Ciò non è riuscito a modificare la passione e l'innamoramento vero questa metodica, anzi avvicinato progressivmente dalla collaborazione del giovane Dott Sergio Porro e successivamente dalla Figlia Dott.ssa Adriana ha continuato ad aggiornarsi sui materiali, sugli hardware e sui software adottando i migliori strumenti proposti dal mercato.
Dall'inizio della relazione il Dott Brenna esprime le motivazioni che lo hanno condotto nella scelta di una metodica chair-side ed di tutte queste pone l'accento sul confort del paziente. Per rispondere ad una delle obiezioni che ancor oggi aleggia in chi non ha ancora affrontato l'impronta ottica chiede al Dott Porro di definire che caratteristiche qualitative dabbano avere le impronte ottiche. In estrema sintesi il Dottore riferisce come la qualità i un'impronta sia data dall'analisi di due parametri. la veridicità (vicinanza e forma e dimensione dell'oggetto) e la precisione (il grado di riproducibilità di misure ripetute).
E' la volta della Dottoressa che offre agli ascoltatori una serie particolarmente interessante di tip & trips per un'ottimale rilevazione dell'impronta ottica.
Riprende la parola il Dott. Brenna che dopo aver illustrato vantaggi e limiti di uno strumento di circa dieci anni or sono, mostra step by step un caso trattato con questo stesso strumento sottolinenando che la paziente è entrata in studio alle 8,30 ed è uscita alle 13,30 con un nuovo sorriso ed una grande motivazione verso i controlli che ci mostrano il caso a distanza di 9 anni.
A distanza di qualche anno lo studio Brenna-Levrini acquisice un nuovo rilevatore di impronta ottica, un sistema aperto con migliorate caratteristiche tecniche. Con una ripresa mostra i tempi richiesti per la rilevazione e riporta che per due corone fra tempo di ripresa, fresaggio, cottura, prova e cementazione oggi viene risolto il caso in tre ore comlessive.
Attualmente lo studio ha adottato l'ultimo hardware che una volta di più ha migliorato tutte le performance. La serata prosegue con la descrizione di diversi casi dall'urgenza, al trauma e all'agenesia.
Dopo il bellissimo percorso un occhio alla parte economica non può mancare, ed ecco che il Dott Eugenio Brenna, amministratore dello studio, ci guida nella comprensione di quali siano i costi e cosa sia necessario per potare l'investimento a rendita. Ottime indicazini che avrebbero richiesto un tempo più lungo per approfondire i dettagli.
L'acquisto di questa registrazione permette di avere un quadro molto vasto con dettagli sugli strumenti, tecniche di utilizzo, applicazioni possibili, tip&trips applicativi, valutazione dell'investimento. Siete ancora in dubbio? qui trovi molte risposte ai tuoi dubbi.
Serata speciale in nome dello sbiancamento dentale. Il Dott Enrico Cogo ha intrttenuto la platea con un argomento che da sempre ha sollevato discussioni accese e ha portato a studi sulla validità del metodo e a cambimenti normativi sulle formulazioni e sul utilizzo da parte dei professionisti e dei pazienti. La piacevole relazione ha saputo far chiarezza sull'argomento e sui materilai in uso con semlicità aprendo a nuovi e incontrovertibili scenari. Dalla storia personale ha avuto inizio un percorso in cui lo stesso relatore si è posto sempre nuove domande alle quali ha saputo dare di volta in volta precise risposte con studi,approfondimenti e tanti, tantissimi casi trattati. L'esposizione si è concentrata sulle discromie trattate con gel sbiancanti solo dopo che il Dott Cogo ne aveva riscntrate le cause. Gli interventi visti hanno riportato gli elementi trattati alla situazione iniziale evitando trattmenti invasivi quali le protesizzazioni a coprire la discromia. Ciò che il Dottore sottolinea più volte è he è il gel a lavorare, il compito dell'odontiatra è rilevare e rimuovere le cause che sono all'origine delle discromie e scegliere il gel più adatto.
A partire dal luoghi comuni sullo sbiancamento di elementi devitali si ha una approfondita analisi delle modalità di trattamento.
Eseguito un trattamento sbiancante endocanalare andiamo incntro comunque ad una recidiva: Il Dott Cogo si chiede perchè e risponde analizzando le cause che hanno portato alla discromia e che devono essere rimosse per evitare a recidiva. Ecco in sintesi quali possono essere le cause:
- emorragia pulpare
- residui pulpari (necrosi)
- medicamenti
- cementi endodontici
- materili da otturazione
Si sbianca la corona, ma il colletto resta sempre scuro. Ciò è dovuto essenzialmente al fatto che in genere si porta il gel sbiancante nel canale ad una profondità pari alla lunghezza della corona, ma i tubuli dentinali che fanno capo al colletto del dente originano nel canale radicolare più apicalmente. Sarà quindi sufficiente creare una maggior profondità con l'asportazione della guttaperca in modo da portare il gel sbiancante dove queti tuboli hanno origine. In questo modo anche il colletto sarà sbiancato adeguatamente.
Lo sbiancamento endocanalare provoca il riassorbimento radicolare. Anche in questo caso la risposta è semplice e ben motivata, dopo l'asportazione della guttaperca è sufficiente mettere una piccola goccia di cemento vetroionomerico ad impedire l'infiltrazione della stessa guttaperca rimanente nel canale da parte del gel sbiancante.
Il Dottor Cogo propone i migliori protocolli che sono da adottare per ottenere un ottimale sbiancamento.
Esperianza, osservazione e competenza sono alla base dello sbiancamento che un volta di più permette il salvataggio di elementi che altrimenti andrebbero incontro a trattamenti maggiormente invasivi.
Ci permettiamo di suggerire l'acquisto della registrazione della serata per poter cogliere tutti i dettagli che non abbiamo potuto riortare in questa breve presentazine, ma che permettono ad un professionista di far popria la tecnica descritta dal Dottor Cogo
Nelle serate DDA è la volta del Dott. Marco Nicastro, protesista di lunga esperienza che ha mosso i primi passi alla scuola del rimpianto Prof. Martignoni da cui ha appreso on solamente la tecnica di protesizzazione, ma soprttutto il concetto legato alla ricerca estetica. A seguire, l'esperienza è maturata attraverso una pluriennale vicinanza al Dott Willi Geller nel gruppo Oral Design, qui apprese e perfezionò le tecniche di uso delle ceramiche crecendo con il proprio tecnico. Lo studio e la ricerca di materili sempre più performanti in termini di estetica e resistenza portano alla collaborazione con Pantron Thecnology per la messa a punto del disilicato di litio. E' di questo periodo l'incontro con il tecnico Bepi Spina pietra migliare nello sviluppo della protesi estetica. Non anora soddisfatto ecco l'approccio alla zirconia che fin dal primo momento si presenta come un materiale molto promettente nonostante i problemi ben noti di chipping e di delaminazini. L'industria progressivamente propone nuove zirconia semre più performanti. A dire del relatore la varietà di soluzioni è talmente ampia che risulta difficile poter creare una vera e propria classificazione. E' per questa ragione che il professionista preferisce, fuori dalle consuetudini di una comunicazione pubblica, parlare di uno specifico prodotto che conosce e che è stato da Lui scelto per le molte possibilità che offre. Il riferimento è alla zirconia cubica Katana di Kuraray i cui dischi possono essere selezionati per colore, per stratificazione (differenti zone di traslucenza) e per resistenza alla flessione. Tre elementi in rapporto stretto tra loro che permettono però un mix importante di soluzioni che il relatorie illustra perfettamente nella relazione con casi di tutto rispetto.
A sottolineare la capacità di resistenza che questa nuova ceramica offre è sufficiente cogliere il dettaglio sugli spessori minimi richiesti nelle differenti situazioni. Resistenza tale da prmettere la realizzazione di corone su preparazioni a finire secondo la tecnica descritta dal Dott Ignazio Loi, disponendo anche di una buona traslucenza che permette di ottenere restauri metal free capaci di integrarsi perfettamente nel contesto estetico.
Particolarmente motivante il percorso del Dott Marco Nicastro la cui esperienza in materia di ceramiche dentali risulta estremamente completa. Ora sta a Voi tutti accedere a questo prezioso sapere registrandovi gratutamene in Academy of Dentistry ed acquistando poi la registrazione. Vi aspettiamo a braccia aperte.
A seguire gli incontri che ci hanno mostrato come repristinare in modo conservativo una masticazione abrasa, entriamo nel merito della protesi dentale con il Dott. Stefano Lombardo. Il prossimo relatore è cresciuto nel tempo fra incarichi universitari, master e libera professione sino ad ottener un incarico di insegnamento in protesi fissa al finaco del Prof. Paolo Pera, uno di docente al master di II livello in implanto protesi presso l'università di Genova e ancora di docente al master universitario di Implantologia dell’Università di Pisa (Prof Antonio Barone) e di Restaurativa dell’Università di Bologna (prof. Lorenzo Breschi). Nel 2017 ha fondato la Dental Training s.a.s. presso la cui sede di Torino dirige la multidisciplinare programmazione scientifica e svolge i suoi corsi teorico-pratici nell’ambito della Protesi Fissa, Implanto-Protesi, Restaurativa Estetica e delle moderne Tecnologie Digitali.
Il Dott Stefano Lombardo riassume così l'argomento che tratterà dettagliatamente mercoledì 24 alle 18,30 nell'aula virtuale della Digital Dental Academy: "Ogni riabilitazione protesica richiede diverse importanti scelte ai fini del successo a lungo termine, ma uno degli step più importanti resta la trasmissione in laboratorio delle informazioni intraorali. La fedele riproduzione tridimensionale del cavo orale è la condizione necessaria per la corretta esecuzione odontotecnica di qualsiasi tipo di protesi.
La conoscenza dei corretti protocolli clinici e il perfetto utilizzo dei materiali da impronta tradizionali sono da sempre la chiave del successo protesico, ma i moderni scanner intraorali rappresentano oggi una valida alternativa nella maggior parte dei casi clinici."
Arrivederci a mercoledi sera, vi aspettiamo numerosi.